“Ho sempre fallito i miei suicidi. Per essere esatti ho sempre fallito
tutto: la mia vita così come i miei suicidi”.Così il
protagonista del romanzo, Tazio, fa il bilancio di una vita insignificante, all'ombra di due
fratelli belli e famosi e pertanto decide di suicidarsi. Proprio mentre guarda
il baratro, immediatamente prima di gettarsi, un famosissimo artista gli
propone di mettersi nelle sue mani e di diventare la prima opera d'arte
vivente.
Così il giovane
disperato e l’artista eccentrico, avido di scandali e notorietà, stringono il
patto. In fondo Tazio non ha nulla da perdere, se non la libertà.
Superate le sofferenze dovute alle
operazioni chirurgiche, e ribattezzato Adam
bis, diviene una celebrità e trova un senso alla propria esistenza, diventando lo schiavo dell'artista che potrà esibirlo in
tutti i musei del mondo come sua opera d'arte … finché non incontra
un pittore e sua figlia e si ribellerà.
"Passiamo
la vita a lottare contro le certezze e poi, magari, i progetti più strampalati
ci seducono immediatamente".
E un buon progetto può essere l’accostarsi
alla lettura di altre opere di questo narratore che invoglia e non ti fa
staccare gli occhi dalle pagine, che sa descrivere con maestria, che ti sa far
appassionare, entrare nel protagonista, pensare alla vita.
Isabella
Raccanello
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Oscar è un ragazzino di nove anni malato di
leucemia, senza più speranza di guarigione. All’angoscia della morte che si
avvicina, Oscar si sente inoltre abbandonato dai suoi genitori, che non
riescono ad affrontare il problema e sono soffocati dall'amarezza per la prossima perdita del loro unico figlio.
Il ragazzo non comprende i sentimenti dei genitori e li accusa di essere dei vigliacchi.
Nell'ospedale in cui è ricoverato, Oscar incontra una volontaria dal camice rosa,
nonna Rosa. Subito l'anziana signora si affeziona al ragazzo e gli propone di
fingere che ogni giorno corrisponda a dieci anni della sua vita; gli propone
anche di scrivere ogni sera una lettera a Dio per sfogarsi, trovare coraggio e
analizzare i suoi sentimenti.
Nei dieci giorni-anni che seguono, Oscar vive tante esperienze diverse tra loro.
Grazie a nonna Rosa si riappacifica con i suoi genitori e capisce i loro
sentimenti. Da parte loro, anche i genitori riescono a superare il blocco
psicologico che li teneva lontani dal figlio. Alla fine del decimo giorno Oscar
se ne va in silenzio, si addormenta per sempre lasciando sul comodino un
biglietto: «Solo Dio può svegliarmi». La sua morte rende tristi le persone che lo amavano, ma allo stesso tempo rimane la gioia e l'amore
che Oscar ha insegnato a tutti.
Lo stile narrativo è facile alla lettura, semplice e scorrevole. È un testo piacevole e snello,
nonostante il tema sia triste e complesso. Il libro ci spinge a riflettere sul
senso della vita de della morte come eventi naturali.
Un altro tema importante è quello del coraggio, quello che serve ad Oscar per affrontare la morte e quello che i genitori devono imparare a trovare
nei loro cuori per essere vicini al loro amato figlio.
È un libro molto educativo e bello che consiglierei a tutti.
Matteo Luccato

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